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Per aspettativa di vita, reddito pro-
A cavallo fra Sahel e Sahara si estende su 1.267.000 Kmq. (quasi 4 volte l'Italia) di cui 800.000 desertici.
La popolazione è stimata in 12 milioni di abitanti appartenente a vari gruppi etnici di cui 10% Tuareg
Aspettativa di vita: 52 anni; Mortalità infantile: 25% sotto i 5 anni e 50% in alcune regioni secondo l'OMS; Prodotto nazionale lordo pro-
La situazione è ancora più grave nella regione di Agadez (nord del Niger sud del Sahara) dove è concentrato il nucleo più numeroso di etnia Tuareg e dove opera la nostra Association Tuaregs .
La Regione ha una superficie di oltre 600.000 Kmq. con una popolazione stimata di 2,5 milioni.
Un terzo della popolazione ha meno di 25 anni
La mortalità infantile è elevata e molte donne muoiono di parto
Pochi individui superano i 60 anni
Il tasso di scolarità si riduce dal 20% della media del paese all'1%.
La popolazione, vive nella zona montana dell'Air un massiccio montagnoso largo 150 e lungo 400 km. Situato fra il deserto del Teneré e le pianure desertiche dell'Azawack .
L'Air rappresenta un'isola climatica al riparo dai terribili venti del deserto, che consente alle popolazioni tuareg seminomadi di vivere essenzialmente di allevamento estensivo e commercio carovaniero.
La situazione ambientale resta comunque difficile caratterizzata da un suolo impervio, clima caldo e secco, scarsità di precipitazioni limitate al periodo estivo.
La ribellione tuareg dal 2007 al 2009 a cui è seguito un periodo di instabilità politica e la presenza tuttora di banditismo ed episodi gravi di terrorismo hanno creato un clima di insicurezza che ha cancellato il turismo e spento la fiorente attività di artigianato come valide alternative ad una situazione di regresso economico ulteriormente aggravata a fine 2011 dalla crisi alimentare provocata dalla scarsità di piogge nel periodo estivo.
Da "La Repubblica.it" -
Riportiamo qui a seguire una importante denuncia pubblicata sulle pagine online del noto quotidiano nazionale "La Repubblica" a firma di ANTONIO CIANCIULLO. Il contenuto dell'articolo e la credibilità della fonte, ci hanno convinto che fosse un atto dovuto segnalarvelo.
Uranio, rapporto di Greenpeace sulle aree minerarie dello Stato africano. Acque contaminate, metalli nocivi, polveri sottili e abitanti a rischio leucemia, cancro e malattie respiratorie. Qui opera l'Areva, l'azienda francese con cui Berlusconi e Scajola hanno stretto l'accordo per costruire quattro centrali in Italia
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